David Marcelli
pittore
PRESENTAZIONE DI ALESSIA PAIONNI
ALLA PERSONALE "ARCHEOPRESENZE 1-26" TALENT ART - ROMA (2016)
Nei prossimi due fine settimana la Galleria Talent Art ospita una mostra di David Marcelli dal titolo "Archeopresenze 1-26".
In esposizione 13 opere, acrilici su tela, anche di grandi dimensioni.
Ma andiamo con ordine.
Primo: chi è David Marcelli.
Artista poliedrico, formatosi al Liceo artistico di via di Ripetta negli anni in cui ancora vi insegnavano grandi nomi dell'arte italiana, David Marcelli ha proseguito gli studi laureandosi in architettura ma non ha mai abbandonato la sua grande passione: la pittura a olio. Almeno fino a quando, ironia del destino, non vi è stato costretto da una grave forma di allergia ai solventi. Per venti anni i suoi colori prediletti, gli olii, gli sono stati completamente preclusi, fino a quando -- nel 2013 -- ha scoperto il mondo dell'acrilico, e la passione originaria ha trovato un nuovo canale d'espressione.
Secondo: perché "Archeopresenze".
Si tratta di un set di opere, realizzate tra il 2013 e il 2015, intimamente legate al mondo della archeologia.
David Marcelli ha la grande fortuna di vivere a due passi dal parco archeologico di Villa Adriana, che negli anni ha rappresentato per l'artista un rifugio e una inesauribile fonte di ispirazione. E non solo.
David Marcelli ha la sensazione di percepire tra le rovine la presenza di particolari energie, forse quel che rimane degli antichi splendori e della vita passata di quei luoghi, che ancora oggi continuano ad affascinare i visitatori.
Ecco, le archeopresenze sono l'oggettivazione di queste sensazioni, l'omaggio sustanziato che l'artista ha voluto dedicare ai suoi luoghi del cuore: Villa Adriana e Ostia antica. L'idea nasce da un "quadro alfa" nel quale David Marcelli, dipingendo le rovine di Villa Adriana, ne ha avvertito la potenza trascendente:
una presenza, come un'energia ectoplasmatica. A questa tela sono seguiti altri quadri, nei quali questa "presenza energetica" emerge progressivamente, prima appena accennata, in trasparenza, poi sempre più concretizzata.
Nelle opere il figurativo prevale, materico e corposo, e le forme sono realistiche ma addolcite.
L'elemento che l'artista utilizza come canale delle proprie emozioni e per liberare l'energia sovrannaturale dei luoghi sono, a mio avviso, i colori: questi vibrano, assumono toni e consistenze trascendenti, ultraterrene, in alcuni casi quasi forzati, che rendono i blu corposi e profondi, i rossi vulcanici, e i viola portatori di sfumature mistiche.
Il progetto "Archeopresenze" di David Marcelli non si esaurisce nelle immagini ma è concepito come una vera e propria esperienza multisensoriale: completa la raccolta di opere un video realizzato in collaborazione con i fratelli musicisti dell'artista, Marco e Daniele Marcelli. Il video fornisce allo spettatore una ulteriore chiave di lettura per comprendere il percorso creativo, proponendo riprese dei siti archeologici, dei quadri a essi ispirati e del processo di elaborazione delle tele, che si integrano intimamente con le melodie ispirate dalle immagini stesse. E' come l'Yin e lo Yang (i due serpenti che si mordono la coda dando vita a un circolo eterno): la musica ha ispirato alcune immagini ("Indhum" di Daniele Marcelli) e altre immagini sono state fonte di ispirazione per altra musica ("Interiors noise" e "Caressed by the wind" di Marco Marcelli), in quella che è una fruttuosa collaborazione di lunga data tra i tre fratelli. Più che un video, un'esperienza olistica in cui lo spettatore si perde per poi ritrovarsi.