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Vincenzo Sanfilippo - Grotte come metafore

Nei dipinti della serie Grotte come metafore, la pittura di Marcelli  può definirsi di intimo scavo “sotterraneo” reso catacombale, in quanto si intravede nella sacralità, risposte a domande che vanno al di là dell’umana ragione.  

Ho trovato molto  interessante  la scelta del titolo ispirato alla Caverna di Platone, quale metafora di un percorso esistenziale, dedalo da cui uscire verso la luce.

Come pure eccellente il tuo lavoro di mimesis pittorica d’impianto  prettamente concettuale che rende più viva l’atmosfera descritta satura di similitudini, ove le metafore  sono  labirinti mentali e dunque traslati sociali; trasposizioni metafisiche poste non solo dell’autore  ma anche da coloro che fruiscono e decodificano  il nascosto, ovvero la “ chosa mentale” insita nella  struttura simbolica della tua opera.

Dinamica la ripresa e montaggio video che ricuce in un unico percorso le singole immagini dei dipinti, restituendone con fluidità  le granitiche strutture ipogee, con gli anfratti corrugati, i buchi, le alcove, i bagliori  rivelati da sapienti lumeggiature pittoriche. La colonna sonora, realizzata in sincrono con lo scorrere delle immagini, è splendida, una partitura da sogno che comunica l’esperienza onirica intercalata dal suono cadenzato del gocciolio d’acqua simile ad un metronomo che ne scandisce  il tempo.


 

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